domenica 30 aprile 2017

LA GIUSTIZIA E' IN MANO AL SINGOLO GIUDICE

Così come mi è stato detto da uno stimato professionista. 
La giustizia è in mano al singolo giudice.
La sorte degli esseri umani dipende dalla scrivania sulla quale arriva il fascicolo. Piera Maggio

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mercoledì 26 aprile 2017

NON IN MIO NOME !

No! NON IN MIO NOME ! #NonFaccioParteDiQuelPopolo !
Vogliamo Denise Libera, #Verità e #Giustizia !!! #MazaraBastaOmertà !!!

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lunedì 24 aprile 2017

"IN NOME DEL POPOLO ITALIANO"

"IN NOME DEL POPOLO ITALIANO" 
Jessica Pulizzi, assolta per insufficienza di prove, per il rapimento di Denise. 
Anche tu fai parte di QUEL POPOLO?

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Nooo !! #NoaMioNome !#NonFaccioParteDiQuelPopolo !
#GiustiziaPerDenise

CASO DENISE, PARLA L'EX PROCURATORE DI MARSALA DI PISA: "ECCO GLI INDIZI SU JESSICA"

PIERA MAGGIO RIBATTE: "COMMENTI SUPERFLUI"
"L'apparenza certe volte è assai diversa dalla realtà. Certo che a sentenza emessa leggere queste frasi dette dall'ex procuratore di Marsala, Alberto Di Pisa, suona più come una beffa che come un sostegno morale e investigativo. Peccato però, non averle ricevute nel periodo in cui potevano servire veramente". Piera Maggio

***
23/04/2017 - Caso Denise, parla l'ex Procuratore di Marsala Di Pisa: "Ecco gli indizi su Jessica" 

 "La Procura della repubblica di Marsala, da me diretta, ritenne la sussistenza di una serie di indizi precisi, concordanti ed univoci che portavano alla affermazione di responsabilità di Jessica Pulizzi per il sequestro della piccola Denise Pipitone. A fronte di questa convinzione, infatti, ho richiesto il rinvio a giudizio della Pulizzi, per la quale, poi, venne chiesta la condanna in dibattimento e proposto appello avverso la sentenza di assoluzione del Tribunale".

Ad affermarlo all'indomani della pronuncia della Cassazione, che ha reso definitiva l'assoluzione di Jessica Pulizzi per il sequestro della piccola Denise Pipitone è l'ex procuratore capo di Marsala, Alberto Di Pisa. Sulle dichiarazioni di Di Pisa, interviene Piera Maggio madre di Denise: "Farei a meno - dice - dei commenti dell'ex procuratore Di Pisa".

Ecco l'intervento di Di Pisa pubblicato da Sicliainformazioni.com:

Va premesso che è erroneo affermare che la Corte di Cassazione ha assolto Jessica Pulizzi dal reato di sequestro di persona della piccola Denise Pipitone. Come è noto la Corte di Cassazione non giudica nel merito ma si limita ad accertare che la sentenza di appello sia immune da vizi logici. La Procura Generale di Palermo infatti nel ricorrere avverso la sentenza della Corte di appello che aveva confermato la sentenza di assoluzione pronunciata dal Tribunale di Marsala aveva eccepito la mancanza ed incoerenza della motivazione, la erronea applicazione della legge penale, la mancanza di motivazione e la manifesta illogicità della stessa. Vizi che evidentemente non sono stati riscontrati dalla Suprema Corte che ha così confermato la sentenza di assoluzione emessa dalla Corte d i Appello di Palermo il 24 marzo 2016 rendendola definitiva.

Fatta questa premessa, la Procura della Repubblica di Marsala allora da me diretta, ritenne la sussistenza di una serie di indizi precisi, concordanti ed univoci che portavano alla affermazione di responsabilità della Jessica Pulizzi per il sequestro della piccola Denise Pipitone. A fronte di questa convinzione venne infatti richiesto il rinvio a giudizio della Pulizzi, ne venne chiesta la condanna in dibattimento e venne proposto appello avverso la sentenza di assoluzione del Tribunale.

Si ritenne in primo luogo la sussistenza di un valido movente che avrebbe indotto la Pulizzi a sequestrare Denise, movente costituito, come risultava da una serie di circostanze, da una vera e propria ossessione che Jessica Pulizzi nutriva nei confronti della piccola Denise Pipitone e della madre della stessa Piera Maggio, movente che secondo l’accusa era da ritenere esclusivo non essendo stati individuati, benchè presi in considerazione, altri moventi tali da giustificare il rapimento e l’eventuale soppressione di Denise.

Jessica Pulizzi, sconvolta dalla separazione dei propri genitori che addebitava alla relazione intrapresa dal padre con la Piera Maggio, si sarebbe spinta al sequestro di Denise, nata dalla relazione del padre con la Maggio. Ed apparve significativo il fatto che a pochi minuti di distanza dalla scomparsa della piccola Denise, gli stessi genitori di Jessica, sospettarono subito di lei e il padre, appreso della scomparsa della figlia, pensò immediatamente a Jessica cercandola, con ciò dimostrando che la riteneva capace di una simile azione. La stessa Piera Maggio, madre di Denise, appena venuta a conoscenza della scomparsa della figlia, sollecitò immediatamente il Pulizzzi a contattare la figlia Jessica che sospettò essere coinvolta nel rapimento, sospetti che la stessa manifestò anche agli inquirenti rivelando la reale paternità della bambina. La Maggio inoltre riferì di temere per la propria incolumità a causa delle minacce che Jessica le aveva personalmente fatto per telefono dicendole tra l’altro che anche Kevin (altro figlio della Maggio,n.d.r.) doveva piangere.

Altro indizio fu poi ritenuta la possibilità accertata, e riconosciuta dagli stessi giudici di appello, per l’imputata di compiere l’azione delittuosa trovandosi in luogo ed orario compatibile con il sequestro laddove la stessa dichiarò falsamente che la mattina dell’1 settembre 2004, giorno in cui si verificò la scomparsa di Denise, era rimasta a casa per l’intera mattina. La volontà della Jessica di ostacolare le indagini emergeva inoltre oltre che dalle false dichiarazioni relative ai suoi movimenti la mattina dell’1 settembre (che invece, secondo alcune testimonianze la indicavano nei pressi del luogo dove si era verificata la scomparsa di Denise),dall’avere la stessa fornito agli inquirenti una utenza telefonica cellulare non più utilizzata da circa un mese e ciò al fine evidente di non essere smentita attraverso la verifica delle celle impegnate dal telefono cellulare che aveva in uso il giorno del sequestro. E con ciò provocando un vuoto di ben 8 giorni nella attività di intercettazione dell’utenza effettivamente in uso all’imputata, con la conseguenza che non fu possibile controllare i di lei contatti e spostamenti nei giorni immediatamente successivi al sequestro.

Ulteriore indizio si ritenne il comportamento di Anna Corona, madre di Jessica che fraudolentemente ebbe ad indicare al personale di p.g, che, tre ore dopo il sequestro, si era recato per ispezionare il di lei l’appartamento, l’appartamento di una vicina. La Corona li fece accomodare nell’appartamento della vicina e alla richiesta dei poliziotti di fare “un giro”, non si oppose tacendo consapevolmente il fatto che quella era l’abitazione della vicina e non la propria. Il che induce a ritenere che la Corona sapesse già cosa aveva fatto la figlia o comunque lo sospettava. In altri termini nella fase delle ricerche, immediatamente successive alla scomparsa, la Corona, indirizzò gli agenti in un appartamento sbagliato.

Ulteriori elementi indizianti furono considerati dalla Procura quanto riferito dalla teste Lo Cicero Antonietta, madre della Corona, secondo cui la figlia ebbe a chiamarla al telefono chiedendole di rientrare a casa perchè le figlie (Jessica e la sorella Alice n.d.r.) avevano combinato qualcosa nonchè la circostanza che tutti i dipendenti dell’albergo Ruggero II, dove lavorava la Corona, dichiararono di non ricordare la presenza di quest’ultima in albergo in occasione della pausa pranzo dell’1 settembre 2004, giorno della scomparsa di Denise. Ed ancora, insieme agli altri indizi si ritenne significativo il fatto che Jessica Pulizzi, nella immediatezza del fatto, nascose anche al padre, prima ancora che agli organi inquirenti, di essersi recata al mercatino (e quindi nei pressi della abitazione di Denise Pipitone) in coincidenza dell’orario della scomparsa di quest’ultima. Quanto sopra emerge dalla intercettazione ambientale effettuata in Commissariato l’11.9.2004 relativa alla conversazione che ha luogo tra Jessica Pulizzi e il padre e che qui si riporta :

PADRE: Un mi dicisti che eri tu a ‘u Mc Donald.., com’è che eri a ‘u mercatino?

(Non mi hai detto che eri tu al Mc Donald.., com’è che eri al mercatino?)

JESSICA: Picchì, un ci pozzu iri a ‘u mercatino?

(Perché, non ci posso andare al mercatino?)

PADRE: Sì, ma tu mi dicisti ca a ‘u mercatino un ci hai iutu.

(Sì, ma tu mi hai detto che al mercatino non ci sei andata.)

JESSICA: No, picchì mi mangiai ‘u panino ‘dda, ‘nni.. ..(inc.).. ’i panelle.

(No, perché ho mangiato un panino là, da.. ..(inc.).. le panelle.)

PADRE: E picchì rici.., picchì un dici tutta la verità anziché diri minchiate “sugnu ‘cca, sugnu ‘dda”.. e.. ..(inc.).. ..(sovrapp. voci)..

(E perché dici.., perché non dici tutta la verità anziché dire stupidaggini “sono qua, sono là”..).

Infine un indizio di particolare gravità è quello che emerge da una frase confessoria profferita dall’imputata e captata da una microspia collocata in commissariato dove Jessica e la madre si trovavano in attesa. Jessica infatti rivolta alla madre che la invita a dire la verità diceva : “quando ero con Alice la pigliai e a casa ce la portai”

La sentenza della Corte di Cassazione ha reso definitiva la sentenza assolutoria di Jessica Pulizzi e chiuso, almeno per il momento, senza colpevoli, la vicenda del sequestro della piccola Denise Pipitone. Rimane però la convinzione che qualcuno sa ma non ha riferito cosa accadde veramente la mattina dell’1 settembre 2004, allorquando Denise, mentre giocava dinanzi la propria abitazione, scomparve nel nulla senza lasciare traccia.

Alberto Di Pisa

Fonte: http://www.tp24.it/2017/04/23/cronaca/caso-denise-parla-l-ex-procuratore-di-marsala-di-pisa-ecco-gli-indizi-su-jessica/108982

DENISE, GIACOMO FRAZZITTA: "RISPETTO LA SENTENZA, C'E' COMUNQUE UN'INGIUSTIZIA SOCIALE"

Denise, Giacomo Frazzitta: "Rispetto la sentenza, c'è comunque un'ingiustizia sociale"

(Tp24.it) Avvocato Giacomo Frazzitta, la settimana scorsa la Cassazione ha chiuso definitivamente la vicenda
di Denise Pipitone e soprattutto dell’imputata Jessica Pulizzi che era accusata di aver rapito la piccola. La mamma di Denise, Piera Maggio, parla di ennesima ingiustizia italiana. Trecidici anni senza risposte, senza verità, sono tanti.

Non commento la sentenza definitiva di assoluzione. Dobbiamo imparare tutti,  anche quando le sentenze non piacciono,  ad accettarle, perché altrimenti mettiamo in dubbio tutto il nostro sistema giustizia. La sentenza è definitiva, Jessica Pulizzi non è colpevole e noi dobbiamo rispettare questa sua non colpevolezza. Evidentemente, però, c'è un mancata risposta ad una richiesta della madre di avere notizie della bambina e non ne abbiamo avute, di avere notizie di chi l’ha presa, fatto che riguarda anche l’imputata, per tredici anni indagata prima e imputata dopo. E’ un sistema che si accartoccia su se stesso se rimane così lungo nelle risposte, così rischioso per gli imputati e così poco capace di dare chiarimenti alle persone offese. Diciamo che è un'ingiustizia sociale più che un'ingiustizia collegata al caso concreto. Nello specifico noi siamo giunti fino all’ultimo grado di giudizio, che era doveroso farlo, ma non era una scelta forzata. Obiettivamente tra il primo grado e il secondo c’erano stati dei cambiamenti importanti. In primo grado il Tribunale di Marsala non aveva ritenuto sussistente il movente, il secondo grado lo aveva ritenuto granitico oltre ogni ragionevole dubbio. Il primo grado non aveva considerato luogo e ora compatibili in maniera precisa, il secondo grado aveva considerato precisi luogo e ora dei fatti accaduti. Il primo grado aveva addirittura escluso lo sviamento della visita dei poliziotti a casa di Anna Corona, due ore dopo i fatti, dicendo che la colpa era dei poliziotti, il secondo grado aveva riconosciuto al di là di ogni dubbio, invece, un artificio posto in essere diretto ad impedire l’accertamento della casa al secondo piano da parte di Anna Corona.

Avvocato Frazzitta, questo per dire che pur nell’assoluzione ci sono dei punti fermi che rimangono.

Sì, voglio ricordare che è un’assoluzione ex articolo 530 comma II e cioè per insufficienza di prove. Vuol dire che il livello dell’indizio non ha raggiunto quella soglia sufficiente, dal punto di vista della verità processuale necessaria, giustamente, perché il sistema deve essere tarato verso il garantismo, e su questo io sono fermo assertore oggi più che mai, perché oggi ho una sentenza che mi viene contro, ma in questo senso devo rispettare il sistema.

Frazzitta lei in una sua dichiarazione parla di investigatori opachi…

Sì, questo è stato un processo che ha visto un susseguirsi di investigatori e di procuratori inusitato. Un processo con 350 mila pagine, 12 milioni di contatti telefonici, evidentemente siamo dinanzi a qualcosa che è molto complesso. Ci sono stati effettivamente dei momenti scuri in questa vicenda, forse anche in momenti nevralgici che non hanno aiutato evidentemente la storia processuale. Momenti opachi e quindi anche investigatori opachi, non solamente nei confronti della storia stessa ma anche nei confronti della giustizia, innanzitutto. In tredici anni, che sono una vita, può succedere di tutto all’interno di un procedimento, ed è questo che è ingiusto, perché l’immediatezza che prevede il nostro codice di procedura penale non è stata rispettata.

Fonte: http://www.tp24.it/2017/04/24/cercando-denise/caso-denise-giacomo-frazzitta-rispetto-la-sentenza-c-e-comunque-un-ingiustizia-sociale/109059

sabato 22 aprile 2017

PARLA DI PISA, L' EX PROCURATORE CAPO DI MARSALA: << FATTO IL POSSIBILE >> PIERA MAGGIO RIBATTE: << COMMENTI SUPERFLUI >>

CASO DENISE, DI PISA (l'ex procuratore capo di Marsala): << FATTO IL POSSIBILE >> PIERA MAGGIO RIBATTE: << COMMENTI SUPERFLUI >>

"L'apparenza certe volte è assai diversa dalla realtà.  Certo che a sentenza emessa leggere queste frasi dette dall'ex procuratore di Marsala, Alberto Di Pisa, suona più come una beffa che come un sostegno morale e investigativo. Peccato però, non averle ricevute nel periodo in cui potevano servire veramente". Piera Maggio


 

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giovedì 20 aprile 2017

PIERA MAGGIO: RAPITORE DI BAMBINI IN GIRO PER L'ITALIA...

RAPITORE DI BAMBINI IN GIRO PER L'ITALIA...
" Così come hanno stabilito i giudici della Suprema Corte di Cassazione, Visto e considerato che Jessica Pulizzi, è innocente, assolta "per insufficienza di prove", e quindi non si tratta di pista familiare, cari concittadini e Italia intera, abbiate paura per i vostri figli ! perché c'è in giro il ladro di bambini.
A questo punto, Tutti dovrebbero stare attenti, se ha colpito me, potrebbe colpire anche voi" ! Piera Maggio

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DENISE PIPITONE: LA CASSAZIONE CONFERMA L'ASSOLUZIONE DELLA SORELLASTRA

Denise, la Cassazione conferma l'assoluzione della sorellastra

(AdnKronos) Pubblicato il: 19/04/2017 21:16
Jessica Pulizzi, la sorella per parte di padre della piccola Denise Pipitone, scomparsa a Mazara del Vallo il primo settembre del 2004 quando non aveva ancora 4 anni, è stata definitivamente assolta dall'accusa di aver rapito la piccola. La quinta sezione penale della Cassazione ha emesso stasera il verdetto definitivo, confermando la sentenza di assoluzione nei confronti di Jessica emessa dalla Corte d'appello di Palermo nell'ottobre 2015. Anche in primo grado la ragazza era stata assolta. I supremi giudici hanno così rigettato ricorso presentato dalla Procura generale di Palermo e dei familiari di Denise. Il sostituto pg Luigi Orsi stamani aveva chiesto l'assoluzione di Jessica.

La madre, ennesima ingiustizia italiana - "Dopo 13 lunghi anni oggi è stata commessa l'ennesima ingiustizia italiana a mio parere" dice Piera Maggio, la mamma di Denise Pipitone. "Provo una grande amarezza e una delusione enorme, ma adesso pretendo di sapere chi ha sequestrato la mia bambina. Denise non si è volatilizzata nel nulla né è stata rapita dagli alieni. Gli inquirenti mi dicano dove è la mia bambina e chi l'ha presa. Come madre pretendo queste risposte". "Lancio un appello a tutti gli italiani perché stiano attenti - ha detto mamma Piera intervenendo a Chi l'ha visto? -. Se, come ha stabilito la Corte, la vicenda del rapimento di Denise non è una faida familiare, significa che ci sono ladri di bambini ancora in giro. Se hanno colpito me possono farlo con chiunque e tutti dovrebbero avere paura. Mi auguro che chi sa parli e si tolga questo macigno dalla coscienza, dicendo la verità".

L'avvocato, dolore ma rispettiamo la sentenza - "Le sentenze della Cassazione vanno rispettate, anche quando non sono a nostro favore, e non commentate" ha detto Giacomo Frazzitta, legale di Piera Maggio, la mamma di Denise Pipitone. "Si tratta di una sentenza definitiva, Jessica Pulizzi non ha commesso il sequestro di Denise Pipitone. La giustizia ha fatto il suo corso e ha preso le sue decisioni, noi abbiamo seguito la nostra strada in buona fede credendo nelle cose che abbiamo fatto. Ognuno ha giocato le sue carte, poi ci sono state le decisioni prese da tre gradi di giudizio che vanno assolutamente rispettate". "Abbiamo un grande dolore - aggiunge Frazzitta -. Abbiamo lavorato con passione e con attenzione, ma la bilancia della giustizia ha pesato da un'altra parte. Ho sentito la signora Maggio, anche lei è profondamente addolorata, voleva capire se fosse possibile un altro processo, ma le ho spiegato non si può. La sentenza è definitiva. Tredici anni di logori da parte di tutti, dell'indagata e delle parte civili. Questo ci deve fare riflettere: oggi la Cassazione ha fatto tutto in un giorno. Durante questi 13 anni abbiamo cercato di fare luce su questa vicenda - conclude il legale -, ma spesso abbiamo trovato investigatori opachi".

Popolo Fb si schiera con la madre - "Vergognosa sentenza", "Grande ingiustizia e tanta amarezza", "Scandalosa", "E quindi chi sarebbe stato secondo loro? I Rom veramente? O il lupo nero? No perché a questo punto se lei non è stata, chi è il colpevole?". Sono alcuni dei commenti comparsi sulla pagina Facebook della mamma di Denise. In centinaia hanno lasciato un commento per esprimere solidarietà a mamma Piera. "Mi dispiace tanto, la giustizia in Italia non esiste" scrive Rosaria sotto il post pubblicato da Piera Maggio con su scritto "Ingiustizia è stata fatta". Mentre per Tiziana "Non si tutelano più neanche i bambini in questo paese. Ormai in Italia tutti possono fare tutto senza pagare mai! La giustizia è morta!". Sulla stessa lunghezza d'onda anche Lolli che scrive "In Italia la giustizia gira al contrario. Sono afflitta per la tua situazione. Un abbraccio". Tanti anche gli appelli a non arrendersi. "Seguo la scomparsa di Denise da sempre .Tu sei forte è sono sicura che la verità presto verrà fatta" dice Simona, mentre Annamaria invita Piera Maggio a non mollare. "Non ti arrendere", "Tu sei una donna forte fai come hai sempre fatto lotta per la tua Denise" dice un'altra.

(Fonte:) http://www.adnkronos.com/fatti/cronaca/2017/04/19/denise-cassazione-conferma-assoluzione-della-sorellastra_7YkqGyHNOFErG5JH2ppocN.html

mercoledì 19 aprile 2017

PIERA MAGGIO: ENNESIMA INGIUSTIZIA ITALIANA

ENNESIMA INGIUSTIZIA ITALIANA 


"Dopo 13 lunghi anni oggi è stata commessa l'ennesima ingiustizia italiana a mio parere Provo una grande amarezza e una delusione enorme, ma adesso pretendo di sapere chi ha sequestrato la mia bambina. Denise non si è volatilizzata nel nulla né è stata rapita dagli alieni. Gli inquirenti mi dicano dove è la mia bambina e chi l'ha presa. Come madre pretendo queste risposte". "Lancio un appello a tutti gli italiani perché stiano attenti. Se, come ha stabilito la Corte, la vicenda del rapimento di Denise non è una faida familiare, (a senso unico), significa che ci sono ladri di bambini ancora in giro. Se hanno colpito me possono farlo con chiunque e tutti dovrebbero avere paura. Mi auguro che chi sa parli e si tolga questo macigno dalla coscienza, dicendo la verità".  Piera Maggio

FINCHÉ NON C'E' GIUSTIZIA NON CI SARA' MAI PACE !
.... ALL' INFINITO CHIEDERO' VOGLIAMO DENISE LIBERA, VERITÀ E GIUSTIZIA !

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INGIUSTIZIA E' STATA FATTA !

INGIUSTIZIA E' STATA FATTA !

FINCHÉ NON C'E' GIUSTIZIA NON C'E' PACE ! " ....RIPETEREMO ALL' INFINITO VOGLIAMO DENISE LIBERA, VERITÀ E GIUSTIZIA !

martedì 18 aprile 2017

PIERA MAGGIO: NON CI SARANNO NE VINTI NE VINCITORI ! FINCHÉ NON C'E' GIUSTIZIA NON C'E' PACE !

Domani 19 aprile, avanti alla Suprema Corte di Cassazione, dopo quasi 13 lunghi anni, si chiuderà un capitolo dell'odissea giudiziaria per il rapimento della nostra Denise.
Comunque vada, credo fermamente che non si saranno né vinti né vincitori, solo tanta TRISTEZZA ! Piera Maggio ❤️

FINCHÉ' NON C'E' GIUSTIZIA NON C'E' PACE !

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CASSAZIONE - RAPIMENTO DENISE PIPITONE: LA MIA VOCE SEI TU!

LA MIA VOCE SEI TU !
FAI IN MODO CHE NON CONTINUINO A FARMI DEL MALE ! 💕 Denise Pipitone

Vogliamo Denise LIBERA, VERITÀ e GIUSTIZIA !



SEQUESTRO DI DENISE - Verdetto finale.
Suprema Corte di Cassazione Roma, mercoledì 19 Aprile ore 9.30

IL PROCEDIMENTO GIUDIZIARIO CHE VEDE IMPUTATA JESSICA PULIZZI
Come si ricorderà, Jessica Pulizzi, sorella per parte di padre di Denise Pipitone, rapita, il 1° settembre 2004, a Mazara del Vallo, è stata assolta in primo e in secondo grado dall'accusa di concorso in sequestro di minorenne, per " mancata o insufficiente formazione delle prove".

Il collegio difensivo è composto dal Prof. avv. Giovanni Aricó, avv. Giacomo Frazzitta, e dall' avv. Luisa Calamia. "

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***
 RAPIMENTO DENISE, DOMANI A ROMA IL PROCESSO IN CASSAZIONE
(18 Aprile 2017) Si aprirà domani, a Roma, l’ultimo capitolo della lunga vicenda giudiziaria che ruota attorno al rapimento di Denise Pipitone, la bambina di nemmeno quattro anni scomparsa, il 1° settembre 2004, a Mazara del Vallo. Approda in Cassazione, infatti, il processo che vede imputata per il reato di concorso in sequestro di minorenne Jessica Pulizzi, sorella per parte di padre di Denise. Un procedimento che arriva dinanzi ai giudici della Suprema corte dopo che, sia in primo sia in secondo grado, l’imputata è stata assolta dalla pesantissima accusa mossa nei suoi confronti dai magistrati della procura di Marsala. Sarà la Cassazione, dunque, a mettere la parola fine a questa vicenda giudiziaria, a distanza di quasi 13 anni dalla scomparsa di Denise. Al terzo grado di giudizio si è giunti dopo il ricorso presentato dalla procura generale presso la corte d’appello di Palermo e dalle parti civili contro la sentenza di assoluzione emessa, nell’ottobre 2015, dalla terza sezione della corte d’appello del capoluogo siciliano presieduta dal giudice Raimondo Lo Forti. Corte d’appello che, a sua volta, aveva confermato la sentenza d’assoluzione di primo grado già emessa dal tribunale di Marsala nel giugno 2013. A difendere l’imputata sono gli avvocati Gioacchino Sbacchi e Fabrizio Torre, mentre le parti civili, tra cui la madre di Denise, Piera maggio, saranno rappresentate dagli avvocati Giacomo Frazzitta, Luisa Calamia e Giovanni Aricò. (Fonte: TELEVALLO)

domenica 16 aprile 2017

BUONA PASQUA DENISE, CI MANCHI TANTO! 💖

OVUNQUE TU SIA, BUONA PASQUA DENISE, CI MANCHI TANTO! 💖
AUGURIAMO A TUTTI VOI CHE CI SEGUITE, UNA BUONA E SERENA PASQUA

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mercoledì 12 aprile 2017

MI CHIAMO DENISE, MI HANNO RAPITA QUANDO...

Mi chiamo Denise, mi hanno rapita quando avevo quasi 4 anni ! Non meritavo tanta disumana crudeltà. 
Mi aiuti a chiedere Verità e Giustizia? perchè io da sola non ce la faccio ! 
SE SEI CON ME, FATTI SENTIRE, tu sei la mia voce! ❤️

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ALCUNI ES. Postare sui social (profilo, pagina) Giustizia x Denise.
Diffondere/condividere la locandina o i post con i riferimenti utili con l'immagine di Denise, ecc...


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martedì 11 aprile 2017

DENISE PIPITONE: BRANI DELLA SENTENZA DI APPELLO, OGGETTO DI IMPUGNAZIONE IN CASSAZIONE DA PARTE DELLA PROCURA DI PALERMO E DELLE PARTI CIVILI.

 (1) DALLA PAGINA FB, DELL'AVV. FRAZZITTA 22/03/2017

Caso Denise, da oggi inizieremo a postare brani della sentenza di Appello oggetto di impugnazione in Cassazione da parte della Procura Generale di Palermo e delle parti civili.
Capitolo: "Il Movente
Il Movente con riguardo al sequestro della minore Denise Pipitone a carico dell’imputata Pulizzi è stato accertato ed è “senza ombra di dubbio” ritenuto sussistente (cfr. paragrafo “Movente”) per cui la Corte di appello sostiene che “il movente dell’azione accertato è valido, non necessariamente per un sequestro di persona potendo configurarsi, anche, quale movente per l’eliminazione fisica della minore, frutto di una relazione illegittima e, per ciò stessa, sbagliata, che doveva essere rimosso chirurgicamente con il ripristino dell’ordine violato;” (Cfr. fg. 33-34 Mot. Sent.).

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(2) DALLA PAGINA FB DELL'AVV. FRAZZITA 24/03/2017 

Caso Denise: altro brano della sentenza di secondo grado e rilievi critici della difesa di parte civile :
" Ecco cosa scrive la Corte con riguardo alle dichirazioni mendaci di Jessica Pulizzi : "L'imputata certamente mentì, ma tali menzogne possono trovare spiegazione, soprattutto avuto riguardo alla immaturità della dichiarante diciassettenne ed ai risvolti psicologici e familiari della scomparsa di Denise Pipitone, nell'intento della medesima di non avere più nulla a che fare con quella indagine e di non volere più essere contatta dagli investigatori e quindi con la irritazione ed il "fastidio" ben espressi nella conversazione dell'11.9.04 alla madre " . ( cfr. sent. fg. 78-79)
Secondo il proposto ragionamento tutti i procedimenti possono risolversi con un' assoluzione, poichè, tutti coloro che mentono agli inquirenti, hanno "fastidio", ma gli argomenti si caratterizzano per una forte contraddizione endogena, infatti, regola di esperienza vuole che chi è coinvolto direttamente in una vicenda ha, sicuramente, motivo di mentire, ma, soprattutto, se un soggetto non vuole avere ancora altri contatti con le forze dell'ordine, appare necessario che dica la verità, anche su piccole questioni come il numero telefonico, poiché non vi è chi non veda, e sappia, ancorché diciassettenne, che se, successivamente, quel numero sarà scoperto dagli inquirenti, questi riconvocheranno, nuovamente la persona per capire il motivo per cui ha mentito .
Dunque il diverso approccio che deve connotare il procedimento inferenziale da compiersi impone, una rilettura e rivisitazione di tutte le evidenze disponibili, sulla base di ragionamenti che poggino su dati di fatto epistemici e non si aggroviglino in mere congetture alternative e avulse dalle regole del codice e di esperienza ."

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 (3) DALLA PAGINA FB DELL'AVV. FRAZZITA 27/03/2017 

Caso Denise: Secondo quanto affermato dalla Corte : "Gli elementi dotati di maggiore significatività probatoria sono senz'altro quelli tratti dai dialoghi oggetto di captazione e tuttavia anch'essi non hanno raggiunto quel grado di gravità e precisione necessario al raggiungimento di una pronuncia di colpevolezza" ( Cfr. sent. fg. 79 )
Tuttavia, seppur con uno sforzo, la Corte approda alla condivisione di una interpretazione: " Pertanto, delle due interpretazioni sopra proposte, appare più coerente intrinsecamente quella prospettata dalla pubblica accusa secondo la quale l'imputata non sarebbe più stata in grado di sostenere psicologicamente la pressione delle domande della madre ed avrebbe, allora, improvvisamente ceduto, confessando il delitto, a voce bassa in modo da non poter essere captata da un'eventuale microspia ;
confessione alla quale la madre avrebbe reagito con eccezionale quanto inusitata "prontezza" , con quell'immediato " va boh" che sarebbe riuscito - forse unitamente a gesti o sguardi intercorsi tra le due che non stati ripresi, in assenza di video camera - a fare riprendere la figlia per continuare il dialogo normalmente" ( Cfr. sent. fg. 133)

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(4) DALLA PAGINA FB DELL'AVV. FRAZZITA 29/03/2017

Caso Denise : Perlustrazione dell'abitazione sbagliata a poche ore dal sequestro di Denise :
"Ciò che rileva, sotto questo profilo è che la Corte afferma- contrariamente a quanto stabilito nella sentenza di primo grado - che “gli operanti erano proprio alla ricerca della bambina quando si recarono a casa della Corona e solo secondariamente del Pulizzi che, come detto, ben avrebbero potuto subito contattare telefonicamente“ ( Cfr. sent. fg. 62-63 ) prosegue spingendosi a dire che “ è stato provato che il Di Girolamo e gli altri operanti furono fatti accomodare, su espressa o tacita indicazione della Corona, che non palesò di abitare al secondo piano ove lo stesso Di Girolamo, dopo aver prospettato che era scomparsa la figlia del suo ex marito, chiese di fare “un giro” per gli ambienti della casa, cui la Corona non oppose la verità del proprio domicilio, sito invece al secondo piano “. ( cfr. sent. fg. 63)
Ergo, sulla certezza dell’evento riguardante l’erronea perlustrazione della casa da parte delle forze dell’ordine, due ore dopo il sequestro di Denise, vi è un grado indiziario al di là di ogni ragionevole dubbio a carico, certamente, della Corona, ma anche delle figlie che erano presenti al fatto.
A tal riguardo, la Corte arriva ad affermare senza smentita che : “ Possono darsi due spiegazioni all’episodio della perlustrazione nell’abitazione sbagliata da parte degli operanti : o la Corona sapeva già cosa avevano fatto le figlie o in quel preciso momento lo sospettò” .( Cfr. sent. fg. 64)"

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sabato 8 aprile 2017

PIERA MAGGIO: NON CHIEDO LA LUNA, NON VOGLIO COMMISERAZIONE...

Non chiedo la luna, non voglio commiserazione, tanto meno elogi, CERCO MIA FIGLIA, VERITÀ E GIUSTIZIA ! Mi batto fortemente perché ne Denise, ne tanti altri minori, debbano subire tanta cruda violenza e rimanere impuniti!
#certezzadellapena! per i reati particolarmente crudeli e gravi. Piera Maggio ❤️

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giovedì 6 aprile 2017

PIERA MAGGIO: VIDEO - "Voglio che chi ha rapito Denise, venga assicurato alla giustizia"

LA VITA IN DIRETTA Rai1 - 04/04/2017 - L'udienza in Cassazione il 19 aprile.

PIERA MAGGIO: "Voglio che chi ha rapito #DenisePipitone venga assicurato alla giustizia"
#PieraMaggio e la denuncia contro il decreto di archiviazione, per tutte le tipologie dei casi di sequestro. Art. 410 c.c.p. "Opposizione alla richiesta di archiviazione" e l'art. 90 c.c.p. "Diritti e facoltà della persona offesa"

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lunedì 3 aprile 2017

RAPIMENTO DENISE: CASSAZIONE, IL PROCEDIMENTO GIUDIZIARIO CHE VEDE IMPUTATA JESSICA PULIZZI

L’udienza presso la Suprema corte sez. 5^ Roma, è stata fissata per il 19 aprile. Come si ricorderà, Jessica Pulizzi, sorella per parte di padre di Denise Pipitone, rapita, il 1° settembre 2004, a Mazara del Vallo, è stata assolta in primo e in secondo grado dall'accusa di concorso in sequestro di minorenne, per "insufficienza di prove".

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