PARLA PIERA MAGGIO
LA MADRE, CADUTI GLI
ALIBI DI JESSICA - "Tutti i testi chiamati in causa da Jessica Pulizzi
per la ricostruzione dei suoi movimenti nella giornata del primo
settembre 2004 hanno fatto crollare il castello di sabbia degli
alibi che si era costruita. E oggi è cascata anche la sua ultima carta.
Abbiamo avuto la prova in assoluto che quanto abbiamo sempre detto su
Jessica: sulla sua posizione bisognava prestare attenzione da subito".
Lo dice Piera Maggio, madre di Denise Pipitone, la bambina scomparsa da
Mazara del Vallo (Tp) il primo settembre 2004, quando aveva poco meno di
quattro anni, commentando le ultime udienze del processo a Jessica
Pulizzi, 25 anni, sorella per parte di padre della piccola scomparsa,
imputata davanti il Tribunale di Marsala per concorso in sequestro di
minorenne. "Anche le ultime persone chiamate in causa da Jessica, come
il proprietario dell'officina meccanica in cui dice di avere portato il
suo scooter la mattina del primo settembre, l'ha smentita - aggiunge
Maggio - ed oggi è emerso un elemento in più che dimostra la
colpevolezza. Per Jessica non finirà nel modo in cui loro si
aspettavano. E quanto emerso oggi è anche una prova in più per dire che
Denise è viva, come ho sempre sostenuto. Anche perché non c'é stato mai
alcun elemento che provi il contrario. Se il 24 novembre 2004, infatti,
si parla di uno spostamento di una bambina, e non abbiamo dubbi sul
fatto che si parlasse di Denise nel dialogo intercettato, adesso c'é
anche l'elemento in più costituito da questo 'fora', e cioé fuori, in
risposta a chi chiede 'ma dunni l'ha purtari?". Ma chi sono questi due
uomini intercettati accanto allo scooter di Jessica? "E' questo il
problema - dice la madre di Denise - Allora il procuratore Sciuto
incaricò la polizia di piazzare telecamere sul quel tratto di via
Pirandello. Ma quell'ordine non fu eseguito. Uno dei tanti gravi errori
commessi in questi anni. Se le telecamere fossero state piazzate,
avremmo saputo dove stava mia figlia". Fonte: Ansa.it
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