venerdì 24 marzo 2017

PIERA MAGGIO - RIEPILOGANDO...

PIERA MAGGIO - RIEPILOGANDO: Se nelle varie fasi processuali fino ad arrivare alla Corte di Appello di Palermo, viene accertato che l'imputata ha mentito, la madre ha mentito, l'amica della madre ha mentito, la collega della madre anche, che i loro amici e conoscenti hanno dichiarato il falso...FORSE NON HO COMPRESO BENE IO? A QUESTO PUNTO, SE TUTTI MENTONO, QUAL'E' LA VERITÀ !

INOLTRE MI CHIEDO, se coloro che nella prima fase d'indagine MENTONO, DOVREBBERO ESSERE TUTTI GIUSTIFICATI?
BENE ! ALLORA DOVREBBERO METTERE IN LIBERTÀ TUTTI COLORO CHE STANNO IN GALERA PERCHÉ HANNO MENTITO ! Piera Maggio

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DALLA PAGINA FB DELL'AVV. FRAZZITA  24/03/2017 BRANI DELLA SENTENZA 

Caso Denise: altro brano della sentenza di secondo grado e rilievi critici della difesa di parte civile :
" Ecco cosa scrive la Corte con riguardo alle dichirazioni mendaci di Jessica Pulizzi : "L'imputata certamente mentì, ma tali menzogne possono trovare spiegazione, soprattutto avuto riguardo alla immaturità della dichiarante diciassettenne ed ai risvolti psicologici e familiari della scomparsa di Denise Pipitone, nell'intento della medesima di non avere più nulla a che fare con quella indagine e di non volere più essere contatta dagli investigatori e quindi con la irritazione ed il "fastidio" ben espressi nella conversazione dell'11.9.04 alla madre " . ( cfr. sent. fg. 78-79)

 Secondo il proposto ragionamento tutti i procedimenti possono risolversi con un' assoluzione, poichè, tutti coloro che mentono agli inquirenti, hanno "fastidio", ma gli argomenti si caratterizzano per una forte contraddizione endogena, infatti, regola di esperienza vuole che chi è coinvolto direttamente in una vicenda ha, sicuramente, motivo di mentire, ma, soprattutto, se un soggetto non vuole avere ancora altri contatti con le forze dell'ordine, appare necessario che dica la verità, anche su piccole questioni come il numero telefonico, poiché non vi è chi non veda, e sappia, ancorché diciassettenne, che se, successivamente, quel numero sarà scoperto dagli inquirenti, questi riconvocheranno, nuovamente la persona per capire il motivo per cui ha mentito .
Dunque il diverso approccio che deve connotare il procedimento inferenziale da compiersi impone, una rilettura e rivisitazione di tutte le evidenze disponibili, sulla base di ragionamenti che poggino su dati di fatto epistemici e non si aggroviglino in mere congetture alternative e avulse dalle regole del codice e di esperienza ."

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