LA VITA IN DIRETTA Da non perdere il servizio andato in onda ieri, ospite in studio Piera Maggio, che ha lanciato il messaggio DENISE DEVE ESSERE CERCATA E PORTATA A CASA. seguite..
La vita in diretta
Durata: 03:00:24 Andato in onda il: 27/02/2013
per vedere il servizio spostare il cursore 02:07:58
http://www.rai.tv/dl/replaytv/replaytv.html#day=2013-02-27&ch=1&v=184762&vd=2013-02-27&vc=1
Missing Denise "Aiutaci a Trovarla" " Help us find her" " Nous aider à trouver." (Official Web Site/Sito Ufficiale): www.cerchiamodenise.org - www.cerchiamodenise.it (Blog Ufficiale/Official Blog): http://informazione.cerchiamodenise.it Per informazioni utili/For useful information: aiutiamo@cerchiamodenise.org - VOGLIAMO DENISE LIBERA ! VERITÀ E GIUSTIZIA!
giovedì 28 febbraio 2013
martedì 26 febbraio 2013
Caso Denise, 31esima udienza: Il perito oggi in aula ha precisato
26 febbraio 2013 - Caso
Denise: Il perito oggi in aula ha precisato che a suo avviso mentre il
ciclomotore è in movimento, con due donne in sella, si sente un forte
rumore e le voci si sentono meglio solo quando il mezzo viene spento e
parcheggiato.
Dopo 42 secondi dallo spegnimento del veicolo si odono due voci maschili in lontananza. Si sente un primo soggetto dire “Va pigghia a Denise. Ma Peppe, chi ti rissi? D’unni l’ha purtare?”
(Tradotto con “Vai a prendere Denise, ma Peppe cosa ti ha detto? Dove la devo portare?”, ndr). Poi Un altro uomo, un po più distante rispetto all’altro risponde: Fora
cioè “Fuori”. Ma c’è di più, la Ciriaco sostiene che c’è una una terza voce femminile che si aggiunge alle altre quando il motorino viene parcheggiato. È la prima volta che se ne parla:
Sul veicolo si sentono due voci femminili - una parla in dialetto, l’altra invece ha un accento italiano. Quando si ferma il motore, si aggiunge una terza voce femminile che si sovrappone alla seconda. C’è un piccolo dialogo tra le tre sulle vacanze, poi le tre voci di donne si allontanano.
Dopo 42 secondi dallo spegnimento del veicolo si odono due voci maschili in lontananza. Si sente un primo soggetto dire “Va pigghia a Denise. Ma Peppe, chi ti rissi? D’unni l’ha purtare?”
(Tradotto con “Vai a prendere Denise, ma Peppe cosa ti ha detto? Dove la devo portare?”, ndr). Poi Un altro uomo, un po più distante rispetto all’altro risponde: Fora
cioè “Fuori”. Ma c’è di più, la Ciriaco sostiene che c’è una una terza voce femminile che si aggiunge alle altre quando il motorino viene parcheggiato. È la prima volta che se ne parla:
Sul veicolo si sentono due voci femminili - una parla in dialetto, l’altra invece ha un accento italiano. Quando si ferma il motore, si aggiunge una terza voce femminile che si sovrappone alla seconda. C’è un piccolo dialogo tra le tre sulle vacanze, poi le tre voci di donne si allontanano.
PARLA PIERA MAGGIO
PARLA PIERA MAGGIO
LA MADRE, CADUTI GLI ALIBI DI JESSICA - "Tutti i testi chiamati in causa da Jessica Pulizzi per la ricostruzione dei suoi movimenti nella giornata del primo settembre 2004 hanno fatto crollare il castello di sabbia degli alibi che si era costruita. E oggi è cascata anche la sua ultima carta. Abbiamo avuto la prova in assoluto che quanto abbiamo sempre detto su Jessica: sulla sua posizione bisognava prestare attenzione da subito". Lo dice Piera Maggio, madre di Denise Pipitone, la bambina scomparsa da Mazara del Vallo (Tp) il primo settembre 2004, quando aveva poco meno di quattro anni, commentando le ultime udienze del processo a Jessica Pulizzi, 25 anni, sorella per parte di padre della piccola scomparsa, imputata davanti il Tribunale di Marsala per concorso in sequestro di minorenne. "Anche le ultime persone chiamate in causa da Jessica, come il proprietario dell'officina meccanica in cui dice di avere portato il suo scooter la mattina del primo settembre, l'ha smentita - aggiunge Maggio - ed oggi è emerso un elemento in più che dimostra la colpevolezza. Per Jessica non finirà nel modo in cui loro si aspettavano. E quanto emerso oggi è anche una prova in più per dire che Denise è viva, come ho sempre sostenuto. Anche perché non c'é stato mai alcun elemento che provi il contrario. Se il 24 novembre 2004, infatti, si parla di uno spostamento di una bambina, e non abbiamo dubbi sul fatto che si parlasse di Denise nel dialogo intercettato, adesso c'é anche l'elemento in più costituito da questo 'fora', e cioé fuori, in risposta a chi chiede 'ma dunni l'ha purtari?". Ma chi sono questi due uomini intercettati accanto allo scooter di Jessica? "E' questo il problema - dice la madre di Denise - Allora il procuratore Sciuto incaricò la polizia di piazzare telecamere sul quel tratto di via Pirandello. Ma quell'ordine non fu eseguito. Uno dei tanti gravi errori commessi in questi anni. Se le telecamere fossero state piazzate, avremmo saputo dove stava mia figlia". Fonte: Ansa.it
LA MADRE, CADUTI GLI ALIBI DI JESSICA - "Tutti i testi chiamati in causa da Jessica Pulizzi per la ricostruzione dei suoi movimenti nella giornata del primo settembre 2004 hanno fatto crollare il castello di sabbia degli alibi che si era costruita. E oggi è cascata anche la sua ultima carta. Abbiamo avuto la prova in assoluto che quanto abbiamo sempre detto su Jessica: sulla sua posizione bisognava prestare attenzione da subito". Lo dice Piera Maggio, madre di Denise Pipitone, la bambina scomparsa da Mazara del Vallo (Tp) il primo settembre 2004, quando aveva poco meno di quattro anni, commentando le ultime udienze del processo a Jessica Pulizzi, 25 anni, sorella per parte di padre della piccola scomparsa, imputata davanti il Tribunale di Marsala per concorso in sequestro di minorenne. "Anche le ultime persone chiamate in causa da Jessica, come il proprietario dell'officina meccanica in cui dice di avere portato il suo scooter la mattina del primo settembre, l'ha smentita - aggiunge Maggio - ed oggi è emerso un elemento in più che dimostra la colpevolezza. Per Jessica non finirà nel modo in cui loro si aspettavano. E quanto emerso oggi è anche una prova in più per dire che Denise è viva, come ho sempre sostenuto. Anche perché non c'é stato mai alcun elemento che provi il contrario. Se il 24 novembre 2004, infatti, si parla di uno spostamento di una bambina, e non abbiamo dubbi sul fatto che si parlasse di Denise nel dialogo intercettato, adesso c'é anche l'elemento in più costituito da questo 'fora', e cioé fuori, in risposta a chi chiede 'ma dunni l'ha purtari?". Ma chi sono questi due uomini intercettati accanto allo scooter di Jessica? "E' questo il problema - dice la madre di Denise - Allora il procuratore Sciuto incaricò la polizia di piazzare telecamere sul quel tratto di via Pirandello. Ma quell'ordine non fu eseguito. Uno dei tanti gravi errori commessi in questi anni. Se le telecamere fossero state piazzate, avremmo saputo dove stava mia figlia". Fonte: Ansa.it
PIERA MAGGIO, CADUTI GLI ALIBI DI JESSICA
Scomparsa Denise: Jessica smentita in aula. Circa i suoi spostamenti il giorno del sequestro
26 febbraio, 20:15
Jessica Pulizzi è stata smentita in merito ai suoi spostamenti relativi alla mattina del primo settembre 2004, quando a Mazara del Vallo, poco prima di mezzogiorno, sparì Denise Pipitone. L'imputata per il sequestro della "sorellastra" aveva dichiarato che quella mattina, tra le 8.30 e le 9, era andata in un'officina meccanica per una riparazione.
Oggi, però, in Tribunale, Stefano Di Bona, titolare della concessionaria Aprilia dove, nel maggio 2004, fu acquistato lo Scarabeo 50 di Jessica, ha dichiarato che "non risulta che l'1 settembre 2004 ci siano stati interventi nell'officina convenzionata per conto della Pulizzi ed essendo il mezzo ancora in garanzia non poteva rivolgersi ad altre officine, a meno che non volesse pagare per l'intervento".
E' stato, poi, ascoltato anche il contitolare dell'officina convenzionata con il concessionario Aprilia, Giovanni Rallo, che ha detto che Jessica si recò in officina per il "tagliando" nel "luglio del 2004". In precedenza, ai carabinieri aveva dichiarato che "Jessica era stata in officina per una riparazione, non effettuata, tra il 30 agosto e il 4 settembre 2004, ma comunque non l'1 settembre". Intanto, a margine dell'udienza, Piera Maggio, mamma della bambina scomparsa, ha affermato che l'intercettazione ambientale effettuata sullo scooter di Jessica il 24 novembre 2004, "dimostra che Denise è viva".
E ciò in base alla risposta fornita dall'uomo a cui fu detto: "Va pigghia a Denise. Ma Peppe chi ti rissi? Ma dunni l'ha purtari?" ("Vai a prendere Denise, ma Peppe che ti ha detto, ma dove la devo portare?"). Prossima udienza il 12 marzo. Verranno chiamati a deporre altri testi citati dalla difesa.
LA MADRE, CADUTI GLI ALIBI DI JESSICA - "Tutti i testi chiamati in causa da Jessica Pulizzi per la ricostruzione dei suoi movimenti nella giornata del primo settembre 2004 hanno fatto crollare il castello di sabbia degli alibi che si era costruita. E oggi è cascata anche la sua ultima carta. Abbiamo avuto la prova in assoluto che quanto abbiamo sempre detto su Jessica: sulla sua posizione bisognava prestare attenzione da subito". Lo dice Piera Maggio, madre di Denise Pipitone, la bambina scomparsa da Mazara del Vallo (Tp) il primo settembre 2004, quando aveva poco meno di quattro anni, commentando le ultime udienze del processo a Jessica Pulizzi, 25 anni, sorella per parte di padre della piccola scomparsa, imputata davanti il Tribunale di Marsala per concorso in sequestro di minorenne. "Anche le ultime persone chiamate in causa da Jessica, come il proprietario dell'officina meccanica in cui dice di avere portato il suo scooter la mattina del primo settembre, l'ha smentita - aggiunge Maggio - ed oggi è emerso un elemento in più che dimostra la colpevolezza. Per Jessica non finirà nel modo in cui loro si aspettavano. E quanto emerso oggi è anche una prova in più per dire che Denise è viva, come ho sempre sostenuto. Anche perché non c'é stato mai alcun elemento che provi il contrario. Se il 24 novembre 2004, infatti, si parla di uno spostamento di una bambina, e non abbiamo dubbi sul fatto che si parlasse di Denise nel dialogo intercettato, adesso c'é anche l'elemento in più costituito da questo 'fora', e cioé fuori, in risposta a chi chiede 'ma dunni l'ha purtari?". Ma chi sono questi due uomini intercettati accanto allo scooter di Jessica? "E' questo il problema - dice la madre di Denise - Allora il procuratore Sciuto incaricò la polizia di piazzare telecamere sul quel tratto di via Pirandello. Ma quell'ordine non fu eseguito. Uno dei tanti gravi errori commessi in questi anni. Se le telecamere fossero state piazzate, avremmo saputo dove stava mia figlia". Fonte: Ansa.it
26 febbraio, 20:15
Jessica Pulizzi è stata smentita in merito ai suoi spostamenti relativi alla mattina del primo settembre 2004, quando a Mazara del Vallo, poco prima di mezzogiorno, sparì Denise Pipitone. L'imputata per il sequestro della "sorellastra" aveva dichiarato che quella mattina, tra le 8.30 e le 9, era andata in un'officina meccanica per una riparazione.
Oggi, però, in Tribunale, Stefano Di Bona, titolare della concessionaria Aprilia dove, nel maggio 2004, fu acquistato lo Scarabeo 50 di Jessica, ha dichiarato che "non risulta che l'1 settembre 2004 ci siano stati interventi nell'officina convenzionata per conto della Pulizzi ed essendo il mezzo ancora in garanzia non poteva rivolgersi ad altre officine, a meno che non volesse pagare per l'intervento".
E' stato, poi, ascoltato anche il contitolare dell'officina convenzionata con il concessionario Aprilia, Giovanni Rallo, che ha detto che Jessica si recò in officina per il "tagliando" nel "luglio del 2004". In precedenza, ai carabinieri aveva dichiarato che "Jessica era stata in officina per una riparazione, non effettuata, tra il 30 agosto e il 4 settembre 2004, ma comunque non l'1 settembre". Intanto, a margine dell'udienza, Piera Maggio, mamma della bambina scomparsa, ha affermato che l'intercettazione ambientale effettuata sullo scooter di Jessica il 24 novembre 2004, "dimostra che Denise è viva".
E ciò in base alla risposta fornita dall'uomo a cui fu detto: "Va pigghia a Denise. Ma Peppe chi ti rissi? Ma dunni l'ha purtari?" ("Vai a prendere Denise, ma Peppe che ti ha detto, ma dove la devo portare?"). Prossima udienza il 12 marzo. Verranno chiamati a deporre altri testi citati dalla difesa.
LA MADRE, CADUTI GLI ALIBI DI JESSICA - "Tutti i testi chiamati in causa da Jessica Pulizzi per la ricostruzione dei suoi movimenti nella giornata del primo settembre 2004 hanno fatto crollare il castello di sabbia degli alibi che si era costruita. E oggi è cascata anche la sua ultima carta. Abbiamo avuto la prova in assoluto che quanto abbiamo sempre detto su Jessica: sulla sua posizione bisognava prestare attenzione da subito". Lo dice Piera Maggio, madre di Denise Pipitone, la bambina scomparsa da Mazara del Vallo (Tp) il primo settembre 2004, quando aveva poco meno di quattro anni, commentando le ultime udienze del processo a Jessica Pulizzi, 25 anni, sorella per parte di padre della piccola scomparsa, imputata davanti il Tribunale di Marsala per concorso in sequestro di minorenne. "Anche le ultime persone chiamate in causa da Jessica, come il proprietario dell'officina meccanica in cui dice di avere portato il suo scooter la mattina del primo settembre, l'ha smentita - aggiunge Maggio - ed oggi è emerso un elemento in più che dimostra la colpevolezza. Per Jessica non finirà nel modo in cui loro si aspettavano. E quanto emerso oggi è anche una prova in più per dire che Denise è viva, come ho sempre sostenuto. Anche perché non c'é stato mai alcun elemento che provi il contrario. Se il 24 novembre 2004, infatti, si parla di uno spostamento di una bambina, e non abbiamo dubbi sul fatto che si parlasse di Denise nel dialogo intercettato, adesso c'é anche l'elemento in più costituito da questo 'fora', e cioé fuori, in risposta a chi chiede 'ma dunni l'ha purtari?". Ma chi sono questi due uomini intercettati accanto allo scooter di Jessica? "E' questo il problema - dice la madre di Denise - Allora il procuratore Sciuto incaricò la polizia di piazzare telecamere sul quel tratto di via Pirandello. Ma quell'ordine non fu eseguito. Uno dei tanti gravi errori commessi in questi anni. Se le telecamere fossero state piazzate, avremmo saputo dove stava mia figlia". Fonte: Ansa.it
Sequestro Denise Pipitone. Smentita posizione della sorellastra
Sequestro Denise Pipitone. Smentita posizione della sorellastra
Martedì 26 Febbraio 2013 - 14:38
MARSALA (TRAPANI) - E' iniziata con la deposizione di Carla Ciriaco, il perito nominato dal Tribunale per la trascrizione dell'intercettazione ambientale effettuata il 24 novembre 2004 sullo scooter di Jessica Pulizzi, l'udienza del processo per il sequestro della piccola Denise Pipitone, scomparsa da Mazara del Vallo (Tp) il primo settembre 2004, quando aveva poco meno di quattro anni. Alla sbarra, oltre alla Pulizzi, sorella (per parte di padre) della bambina rapita, c'é anche il suo ex fidanzato Gaspare Ghaleb, accusato di false dichiarazioni al pm. Il perito ha detto che "sono passati 42 secondi dal momento in cui si spegne il motore dello scooter di Jessica (parcheggiato sul marciapiedi di via Pirandello, davanti l'abitazione della ragazza ndr) fino a quando si sentono due voci maschili". Una, più vicina, dice: "Va pigghia a Denise. Ma Peppe chi ti rissi? Ma dunni l'ha purtari?" ("Vai a prendere Denise, ma Peppe che ti ha detto, ma dove la devo portare?", ndr). L'altro uomo risponde: "Fora"(Fuori, ndr). Furono, poi, interrogati dalla polizia tredici persone che avevano figlie che si chiamavano Denise. Ma lo spunto investigativo non ebbe seguito.
Jessica Pulizzi è stata smentita in merito ai suoi spostamenti relativi alla mattina del primo settembre 2004, quando a Mazara del Vallo, poco prima di mezzogiorno, sparì Denise Pipitone. L'imputata per il sequestro della "sorellastra" aveva dichiarato che quella mattina, tra le 8.30 e le 9, era andata in un'officina meccanica per una riparazione.
Oggi, però, in Tribunale, Stefano Di Bona, titolare della concessionaria Aprilia dove, nel maggio 2004, fu acquistato lo Scarabeo 50 di Jessica, ha dichiarato che "non risulta che l'1 settembre 2004 ci siano stati interventi nell'officina convenzionata per conto della Pulizzi ed essendo il mezzo ancora in garanzia non poteva rivolgersi ad altre officine, a meno che non volesse pagare per l'intervento".
E' stato, poi, ascoltato anche il contitolare dell'officina convenzionata con il concessionario Aprilia, Giovanni Rallo, che ha detto che Jessica si recò in officina per il "tagliando" nel "luglio del 2004". In precedenza, ai carabinieri aveva dichiarato che "Jessica era stata in officina per una riparazione, non effettuata, tra il 30 agosto e il 4 settembre 2004, ma comunque non l'1 settembre".
Intanto, a margine dell'udienza, Piera Maggio, mamma della bambina scomparsa, ha affermato che l'intercettazione ambientale effettuata sullo scooter di Jessica il 24 novembre 2004, "dimostra che Denise è viva". E ciò in base alla risposta fornita dall'uomo a cui fu detto: "Va pigghia a Denise. Ma Peppe chi ti rissi? Ma dunni l'ha purtari?" ("Vai a prendere Denise, ma Peppe che ti ha detto, ma dove la devo portare?", ndr). Prossima udienza il 12 marzo. Verranno chiamati a deporre altri testi citati dalla difesa. Fonte: Live.it
Martedì 26 Febbraio 2013 - 14:38
MARSALA (TRAPANI) - E' iniziata con la deposizione di Carla Ciriaco, il perito nominato dal Tribunale per la trascrizione dell'intercettazione ambientale effettuata il 24 novembre 2004 sullo scooter di Jessica Pulizzi, l'udienza del processo per il sequestro della piccola Denise Pipitone, scomparsa da Mazara del Vallo (Tp) il primo settembre 2004, quando aveva poco meno di quattro anni. Alla sbarra, oltre alla Pulizzi, sorella (per parte di padre) della bambina rapita, c'é anche il suo ex fidanzato Gaspare Ghaleb, accusato di false dichiarazioni al pm. Il perito ha detto che "sono passati 42 secondi dal momento in cui si spegne il motore dello scooter di Jessica (parcheggiato sul marciapiedi di via Pirandello, davanti l'abitazione della ragazza ndr) fino a quando si sentono due voci maschili". Una, più vicina, dice: "Va pigghia a Denise. Ma Peppe chi ti rissi? Ma dunni l'ha purtari?" ("Vai a prendere Denise, ma Peppe che ti ha detto, ma dove la devo portare?", ndr). L'altro uomo risponde: "Fora"(Fuori, ndr). Furono, poi, interrogati dalla polizia tredici persone che avevano figlie che si chiamavano Denise. Ma lo spunto investigativo non ebbe seguito.
Jessica Pulizzi è stata smentita in merito ai suoi spostamenti relativi alla mattina del primo settembre 2004, quando a Mazara del Vallo, poco prima di mezzogiorno, sparì Denise Pipitone. L'imputata per il sequestro della "sorellastra" aveva dichiarato che quella mattina, tra le 8.30 e le 9, era andata in un'officina meccanica per una riparazione.
Oggi, però, in Tribunale, Stefano Di Bona, titolare della concessionaria Aprilia dove, nel maggio 2004, fu acquistato lo Scarabeo 50 di Jessica, ha dichiarato che "non risulta che l'1 settembre 2004 ci siano stati interventi nell'officina convenzionata per conto della Pulizzi ed essendo il mezzo ancora in garanzia non poteva rivolgersi ad altre officine, a meno che non volesse pagare per l'intervento".
E' stato, poi, ascoltato anche il contitolare dell'officina convenzionata con il concessionario Aprilia, Giovanni Rallo, che ha detto che Jessica si recò in officina per il "tagliando" nel "luglio del 2004". In precedenza, ai carabinieri aveva dichiarato che "Jessica era stata in officina per una riparazione, non effettuata, tra il 30 agosto e il 4 settembre 2004, ma comunque non l'1 settembre".
Intanto, a margine dell'udienza, Piera Maggio, mamma della bambina scomparsa, ha affermato che l'intercettazione ambientale effettuata sullo scooter di Jessica il 24 novembre 2004, "dimostra che Denise è viva". E ciò in base alla risposta fornita dall'uomo a cui fu detto: "Va pigghia a Denise. Ma Peppe chi ti rissi? Ma dunni l'ha purtari?" ("Vai a prendere Denise, ma Peppe che ti ha detto, ma dove la devo portare?", ndr). Prossima udienza il 12 marzo. Verranno chiamati a deporre altri testi citati dalla difesa. Fonte: Live.it
Denise Pipitone: 31esima udienza. Novità intercettazione sul motorino di Jessica
Mazara del Vallo, 26/02/2013. Si terrà oggi alle ore
9: 00 presso il Tribunale di Marsala, la 31esima udienza del processo per il
sequestro di Denise Pipitone, rapita a Mazara del Vallo il 1’ settembre 2004. Il perito del Tribunale depositera' nel processo contro l’imputata
Jessica Pulizzi 26 enne, l'esito dell'intercettazione ambientale sul suo scooter
riguardante la frase : "Va pigghia a Denise, ma Peppe chi ti
rissi?" ("Vai a prendere Denise, ma Peppe che ti ha detto", ndr)
e l'altro rispondere: "Ma dunni l'ha purtari?" ("Ma dove la devo
portare?", ndr). ci sono delle novita' importanti nella
risposta che il primo interlocutore da' alla domanda .
Calendario delle prossime udienze –
12, 19 marzo 2013 (ore 15:00) esami testi difesa
9 aprile 2013 (ore 15:00) esami
testi difesa ed eventuali richieste ex art. 507 c.p.p.
lunedì 25 febbraio 2013
Jessica Pulizzi ha già una condanna penale sul capo.
INFORMAZIONE - Jessica Pulizzi 26enne (che è madre di una bambina, si è trasferita e vive a Roma) ha già una condanna penale sul capo. Ha, infatti, patteggiato la pena per favoreggiamento in lesioni. Una vicenda che risale a qualche tempo addietro e che ha visto un suo ex fidanzato accoltellare un rivale per gelosia.
venerdì 22 febbraio 2013
"La vita in diretta", ospite in studio Piera Maggio, che chiarisce alcuni aspetti del processo
Se volete seguire la puntata "La vita in diretta", ospite in studio Piera Maggio, che chiarisce alcuni aspetti del processo " Denise". Andata in onda il: 21/02/2013 http://www.rai.tv/dl/replaytv/replaytv.html#day=2013-02-21&ch=1&v=182795&vd=2013-02-21&vc=1 per visionare direttamente il servizio, spostate il cursore su: 02:04:32/02:57:00
Chi L'ha Visto? Denise Pipitone - 20 febbraio 2013, le assurde e fantasiose contraddizioni di Jessica Pulizzi.
Chi L'ha Visto? Denise Pipitone - 20 febbraio 2013 - Per chi non ha potuto seguire. il servizio mette in risalto le assurde e fantasiose contraddizioni di Jessica Pulizzi. http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-cf50013c-8355-44c7-9b87-13e628970ebd.html
mercoledì 20 febbraio 2013
Caso Denise. La difesa di Jessica Pulizzi, tra galline, mercatini e analisi cliniche.
Caso Denise. La difesa di Jessica Pulizzi, tra galline, mercatini e analisi cliniche.
Dopo l’intercettazione di alcuni anni fa, che permise con un blitz delle forze dell’ordine di scoprire ....una pianta morta, ora tocca alle galline entrare nella dolorosissima vicenda della scomparsa di Denise Pipitone. Che fine avrà fatto il pennuto? No, non è uno scherzo. Davvero se lo saranno chiesti in molti, ieri, alla fine dell'udienza del processo che si tiene a Marsala.
Sembra assurdo, ma durante l'esame di Jessica Pulizzi - sorellastra della piccola Denise e imputata in questo procedimento giudiziario - cronisti, pubblico, avvocati, pubblici ministeri e Tribunale sono rimasti con il "giallo" irrisolto del pennuto. L'episodio in questione riguarda una frase intercettata a bordo dello scooter di Jessica Pulizzi il 14 dicembre 2004, quando lei assieme al suo amico ed ex fidanzato Fabrizio Foggia si stanno recando presso la villetta di un amico. Arrivati in quella casa di campagna, i due parlano tra di loro e il Foggia dice a Jessica: "Ora v'ammazzu a tutti... e anche d'errore ci l'ammazzasti a chidda". Su questa frase, letta prima dal Pm e sulla quale ritorna anche l'Avv. di parte civile Frazzitta e infine lo stesso Tribunale, Jessica Pulizzi risponde dicendo che il Foggia si riferiva a delle galline che si trovavano nel recinto di quell'abitazione, e che lei scavalcando il muretto di recinzione si sarebbe trovata sotto dei volatili che potevano essere schiacciati.
Frazzitta ha fatto presente che in base alle trascrizioni, la frase viene detta prima che lei scavalcasse il muretto e schiacciasse il pennuto, ma l'imputata ha ribadito che quella frase è stata pronunciata mentre stava scendendo. Si è difesa Jessica Pulizzi, ribadendo più volte che lei non c'entra nulla con la scomparsa di Denise. Rispondendo alle domande del Pm, ha detto che a settembre 2004 non era a conoscenza che suo padre era il papà di Denise, affermando comunque di avere saputo da una conoscente incontrata in ospedale di avere avuto una sorellina. Dopo quell'episodio Jessica chiese spiegazioni al padre che, secondo le sue dichiarazioni, le ha negato di avere avuto una figlia, giurando su di lei e sulla sorella Alice. Solo in commissariato e dopo la scomparsa di Denise, viene a conoscenza che quella bambina è sua sorella. Molte le contraddizioni in cui è caduta l'imputata. Alcune riguardano delle frasi che l'accusa e la parte civile con i verbali alla mano gli contestano.
La prima: "Io a casa ci la purtai" che Jessica dichiara di non aver mai detto. Ed ancora: "Nun ci lu ricu dunne a mise" e "A picciridda asciddricò". Si è difesa Jessica Pulizzi, negando di aver preso Denise la mattina del 1° settembre 2004. Risulta poco chiara però la ricostruzione di quella mattinata. Jessica dice di essere stata, prima dal meccanico per fare il tagliando al motorino, di essere tornata a casa e di essere andata con la sorella Alice a fare un prelievo del sangue in un centro di analisi. Su questo punto il PM le contesta il fatto che non risulta nessun rimborso per quella prestazione sanitaria. E alla domanda successiva del PM, che le chiede se ricorda di aver tenuto i risultati di quegli esami, Jessica ha detto di non ricordarlo. Successivamente dice di essere andata al mercatino e dopo all'Istituto Commerciale. Anche qui una contestazione, secondo la quale nel verbale del 30/03/2005 Jessica affermava di essersi recata prima all'Istituto Commerciale e dopo al mercatino.
Altra domanda del PM e altro imbarazzo arrivano quando viene chiesto come mai non ha parlato di questi spostamenti del 1° settembre 2004 negli interrogatori del 2 e 3 e lo fa solo l'11 di settembre. La Pulizzi risponde che si era chiusa in se stessa per le accuse che gli inquirenti gli muovevano e solo l'11 ha capito che era meglio raccontare la verità, per dire che lei non c'entrava nulla con la scomparsa di Denise. Molti non so e non ricordo, tante negazioni e altrettante contraddizioni hanno caratterizzato l'esame della Pulizzi. Un fatto del tutto inedito è emerso dalla deposizione, quando, rispondendo alle domande dell'Avv. Frazzitta, Jessica Pulizzi dice di aver pensato che il padre poteva essere il responsabile della scomparsa di Denise perché era l'unica persona che cercavano i poliziotti nell'immediatezza.
"Ha perso un'occasione per dire la verità. Le sue giustificazioni sono poco credibili, e i tanti fatti discordanti venuti oggi alla luce confermano le bugie dette sin dall'inizio". Così Piera Maggio ha commentato le parole di Jessica Pulizzi. Rilasciando le dichiarazioni ai giornalisti, la mamma di Denise ha voluto inoltre sottolineare il fatto che la Pulizzi non ha mai avuto il coraggio di guardare la foto di sua figlia che l’avv. Frazzitta le ha fatto porre dinanzi, e come non sia mai riuscita nemmeno una volta durante tutta l’udienza a pronunciare il nome Denise. La prossima udienza è stata fissata il 26 febbraio alle ore 9.00. ( Fonte:marsala.it)
Dopo l’intercettazione di alcuni anni fa, che permise con un blitz delle forze dell’ordine di scoprire ....una pianta morta, ora tocca alle galline entrare nella dolorosissima vicenda della scomparsa di Denise Pipitone. Che fine avrà fatto il pennuto? No, non è uno scherzo. Davvero se lo saranno chiesti in molti, ieri, alla fine dell'udienza del processo che si tiene a Marsala.
Sembra assurdo, ma durante l'esame di Jessica Pulizzi - sorellastra della piccola Denise e imputata in questo procedimento giudiziario - cronisti, pubblico, avvocati, pubblici ministeri e Tribunale sono rimasti con il "giallo" irrisolto del pennuto. L'episodio in questione riguarda una frase intercettata a bordo dello scooter di Jessica Pulizzi il 14 dicembre 2004, quando lei assieme al suo amico ed ex fidanzato Fabrizio Foggia si stanno recando presso la villetta di un amico. Arrivati in quella casa di campagna, i due parlano tra di loro e il Foggia dice a Jessica: "Ora v'ammazzu a tutti... e anche d'errore ci l'ammazzasti a chidda". Su questa frase, letta prima dal Pm e sulla quale ritorna anche l'Avv. di parte civile Frazzitta e infine lo stesso Tribunale, Jessica Pulizzi risponde dicendo che il Foggia si riferiva a delle galline che si trovavano nel recinto di quell'abitazione, e che lei scavalcando il muretto di recinzione si sarebbe trovata sotto dei volatili che potevano essere schiacciati.
Frazzitta ha fatto presente che in base alle trascrizioni, la frase viene detta prima che lei scavalcasse il muretto e schiacciasse il pennuto, ma l'imputata ha ribadito che quella frase è stata pronunciata mentre stava scendendo. Si è difesa Jessica Pulizzi, ribadendo più volte che lei non c'entra nulla con la scomparsa di Denise. Rispondendo alle domande del Pm, ha detto che a settembre 2004 non era a conoscenza che suo padre era il papà di Denise, affermando comunque di avere saputo da una conoscente incontrata in ospedale di avere avuto una sorellina. Dopo quell'episodio Jessica chiese spiegazioni al padre che, secondo le sue dichiarazioni, le ha negato di avere avuto una figlia, giurando su di lei e sulla sorella Alice. Solo in commissariato e dopo la scomparsa di Denise, viene a conoscenza che quella bambina è sua sorella. Molte le contraddizioni in cui è caduta l'imputata. Alcune riguardano delle frasi che l'accusa e la parte civile con i verbali alla mano gli contestano.
La prima: "Io a casa ci la purtai" che Jessica dichiara di non aver mai detto. Ed ancora: "Nun ci lu ricu dunne a mise" e "A picciridda asciddricò". Si è difesa Jessica Pulizzi, negando di aver preso Denise la mattina del 1° settembre 2004. Risulta poco chiara però la ricostruzione di quella mattinata. Jessica dice di essere stata, prima dal meccanico per fare il tagliando al motorino, di essere tornata a casa e di essere andata con la sorella Alice a fare un prelievo del sangue in un centro di analisi. Su questo punto il PM le contesta il fatto che non risulta nessun rimborso per quella prestazione sanitaria. E alla domanda successiva del PM, che le chiede se ricorda di aver tenuto i risultati di quegli esami, Jessica ha detto di non ricordarlo. Successivamente dice di essere andata al mercatino e dopo all'Istituto Commerciale. Anche qui una contestazione, secondo la quale nel verbale del 30/03/2005 Jessica affermava di essersi recata prima all'Istituto Commerciale e dopo al mercatino.
Altra domanda del PM e altro imbarazzo arrivano quando viene chiesto come mai non ha parlato di questi spostamenti del 1° settembre 2004 negli interrogatori del 2 e 3 e lo fa solo l'11 di settembre. La Pulizzi risponde che si era chiusa in se stessa per le accuse che gli inquirenti gli muovevano e solo l'11 ha capito che era meglio raccontare la verità, per dire che lei non c'entrava nulla con la scomparsa di Denise. Molti non so e non ricordo, tante negazioni e altrettante contraddizioni hanno caratterizzato l'esame della Pulizzi. Un fatto del tutto inedito è emerso dalla deposizione, quando, rispondendo alle domande dell'Avv. Frazzitta, Jessica Pulizzi dice di aver pensato che il padre poteva essere il responsabile della scomparsa di Denise perché era l'unica persona che cercavano i poliziotti nell'immediatezza.
"Ha perso un'occasione per dire la verità. Le sue giustificazioni sono poco credibili, e i tanti fatti discordanti venuti oggi alla luce confermano le bugie dette sin dall'inizio". Così Piera Maggio ha commentato le parole di Jessica Pulizzi. Rilasciando le dichiarazioni ai giornalisti, la mamma di Denise ha voluto inoltre sottolineare il fatto che la Pulizzi non ha mai avuto il coraggio di guardare la foto di sua figlia che l’avv. Frazzitta le ha fatto porre dinanzi, e come non sia mai riuscita nemmeno una volta durante tutta l’udienza a pronunciare il nome Denise. La prossima udienza è stata fissata il 26 febbraio alle ore 9.00. ( Fonte:marsala.it)
Denise : Jessica Pulizzi si dichiara innocente, ma per il PM si contraddice
Marsala (Trapani), 19/2/2013 - Nella trentesima udienza del processo per il sequestro di Denise Pipitone, ha deposto l’imputata Jessica Pulizzi. “In commissariato, quando mi interrogarono tra l'1 e il 2 settembre, mi dicevano che ero stata io a prendere Denise. Allora, io ho rifiutato di parlare. Successivamente, ho ripreso a parlare per far capire che io non c'entravo nulla”, ha detto ribadendo la sua innocenza e dichiarato di aver appreso solo dieci giorni dopo la scomparsa che la bambina fosse nata quasi 4 anni prima dalla relazione tra suo padre Pietro e Piera Maggio. A dirglielo, mentre era in commissariato con i suoi genitori, era stata la madre, Anna Corona, e subito dopo arrivò la conferma di Pietro Pulizzi. Ma il pm Sabrina Carmazzi le ha contestato che Fabrizio Foggia, suo ex fidanzato, in una precedente udienza aveva detto che lei sapeva della gravidanza e aveva sospetti proprio sul padre. Jessica Pulizzi ha detto di aver interrotto i rapporti con il padre da quando ha ricevuto l'avviso di garanzia: “Ho capito che anche lui sospettava di me”. Alle domande perché, quando fu interrogata per la prima volta “fornì un numero di telefono cellulare non più attivo da quasi un mese, e cioè dal 3 agosto 2004” e come mai al padre che le chiedeva se nella mattinata del primo settembre 2004 era andata al mercatino rispose di no, mentre, invece, come da lei stesso poi dichiarato c'era andata “per comprare un panino e degli slip”, l’imputata ha risposto di aver dato quel numero di telefono perché non ricordava quello nuovo e di avere detto no al padre perché il mercatino quel giorno non lo percorse tutto come al solito. La sorellastra di Denise ha confermato quanto affermato il 30 marzo 2005, quando agli inquirenti dichiarò di avere saputo nella primavera del 2004 da un negoziante di Mazara che suo padre aveva comprato vestiti a Piera Maggio: “Poi ho bucato con un coltellino di un portachiavi le ruote dell'auto di Piera Maggio, una Fiat Punto bianca. Ricordavo il numero di targa”. “Rinfacciai a mio padre - ha proseguito l'imputata - che non aveva soldi per me e invece li aveva per altre”. Altre contestazioni del pm hanno riguardato contraddizioni tra quanto dichiarato in aula e quanto da lei messo a verbale nel 2005 sul fatto che fosse a conoscenza o meno della relazione tra il padre e Piera Maggio e su dove lei incontrasse quest’ultima. In risposta ha affermato di aver telefonato alla madre di Denise ne 1999, per suggerirle di “stare lontana” da suo padre. Rispondendo alle domande dell'avvocato di parte civile Giacomo Frazzitta, che gli ha chiesto: “La bambina l'ha presa lei?”, Jessica Pulizzi ha risposto: “No”, dichiarando di non ricordare bene dov'era stata tra le 11 e le 12:30 del primo settembre 2004 e negando di avere pronunciato a bassa voce con la madre Anna Corona la frase “a casa c'ha purtai”. Sempre durante il controesame condotto dall'avv. Frazzitta, è emerso che Jessica Pulizzi ha già patteggiato una condanna per favoreggiamento. Una vicenda relativa ad una lite tra un suo ex fidanzato e un altro giovane che fu ferito con un coltello. Il processo proseguirà il 26 febbraio, con i primi i testi citati dagli avvocati difensori Gioacchino Sbacchi e Fabrizio Torre. “Jessica ha perso un'altra occasione per dire la verità. Troppe le sue contraddizioni e poco credibili le sue giustificazioni”, ha commentato al termine dell’udienza Piera Maggio. Fonte:
http://www.chilhavisto.rai.it/dl/clv/News/ContentItem-8809b200-5d3b-4ead-9dc7-e6a47c552b9f.html
Marsala (Trapani), 19/2/2013 - Nella trentesima udienza del processo per il sequestro di Denise Pipitone, ha deposto l’imputata Jessica Pulizzi. “In commissariato, quando mi interrogarono tra l'1 e il 2 settembre, mi dicevano che ero stata io a prendere Denise. Allora, io ho rifiutato di parlare. Successivamente, ho ripreso a parlare per far capire che io non c'entravo nulla”, ha detto ribadendo la sua innocenza e dichiarato di aver appreso solo dieci giorni dopo la scomparsa che la bambina fosse nata quasi 4 anni prima dalla relazione tra suo padre Pietro e Piera Maggio. A dirglielo, mentre era in commissariato con i suoi genitori, era stata la madre, Anna Corona, e subito dopo arrivò la conferma di Pietro Pulizzi. Ma il pm Sabrina Carmazzi le ha contestato che Fabrizio Foggia, suo ex fidanzato, in una precedente udienza aveva detto che lei sapeva della gravidanza e aveva sospetti proprio sul padre. Jessica Pulizzi ha detto di aver interrotto i rapporti con il padre da quando ha ricevuto l'avviso di garanzia: “Ho capito che anche lui sospettava di me”. Alle domande perché, quando fu interrogata per la prima volta “fornì un numero di telefono cellulare non più attivo da quasi un mese, e cioè dal 3 agosto 2004” e come mai al padre che le chiedeva se nella mattinata del primo settembre 2004 era andata al mercatino rispose di no, mentre, invece, come da lei stesso poi dichiarato c'era andata “per comprare un panino e degli slip”, l’imputata ha risposto di aver dato quel numero di telefono perché non ricordava quello nuovo e di avere detto no al padre perché il mercatino quel giorno non lo percorse tutto come al solito. La sorellastra di Denise ha confermato quanto affermato il 30 marzo 2005, quando agli inquirenti dichiarò di avere saputo nella primavera del 2004 da un negoziante di Mazara che suo padre aveva comprato vestiti a Piera Maggio: “Poi ho bucato con un coltellino di un portachiavi le ruote dell'auto di Piera Maggio, una Fiat Punto bianca. Ricordavo il numero di targa”. “Rinfacciai a mio padre - ha proseguito l'imputata - che non aveva soldi per me e invece li aveva per altre”. Altre contestazioni del pm hanno riguardato contraddizioni tra quanto dichiarato in aula e quanto da lei messo a verbale nel 2005 sul fatto che fosse a conoscenza o meno della relazione tra il padre e Piera Maggio e su dove lei incontrasse quest’ultima. In risposta ha affermato di aver telefonato alla madre di Denise ne 1999, per suggerirle di “stare lontana” da suo padre. Rispondendo alle domande dell'avvocato di parte civile Giacomo Frazzitta, che gli ha chiesto: “La bambina l'ha presa lei?”, Jessica Pulizzi ha risposto: “No”, dichiarando di non ricordare bene dov'era stata tra le 11 e le 12:30 del primo settembre 2004 e negando di avere pronunciato a bassa voce con la madre Anna Corona la frase “a casa c'ha purtai”. Sempre durante il controesame condotto dall'avv. Frazzitta, è emerso che Jessica Pulizzi ha già patteggiato una condanna per favoreggiamento. Una vicenda relativa ad una lite tra un suo ex fidanzato e un altro giovane che fu ferito con un coltello. Il processo proseguirà il 26 febbraio, con i primi i testi citati dagli avvocati difensori Gioacchino Sbacchi e Fabrizio Torre. “Jessica ha perso un'altra occasione per dire la verità. Troppe le sue contraddizioni e poco credibili le sue giustificazioni”, ha commentato al termine dell’udienza Piera Maggio. Fonte:
http://www.chilhavisto.rai.it/dl/clv/News/ContentItem-8809b200-5d3b-4ead-9dc7-e6a47c552b9f.html
Denise: Piera Maggio, Jessica ha perso occasione dire verita'
Denise: Piera Maggio, Jessica ha perso occasione dire verita'
18:46 19 FEB 2013
(AGI) - Trapani, 19 feb. - "Jessica ha perso un'altra occasione per dire la verita'. Per me lei ha nuovamente sequestrato mia figlia oggi". Lo ha affermato Piera Maggio, madre della piccola Denise Pipitone, scomparsa a Mazara del Vallo il primo settembre 2004, al termine dell'udienza odierna del processo he si celebra davanti al Tribunale di Marsala per il sequestro della minore in cui ha deposto la principale imputata, Jessica Pulizzi, sorella per parte di padre della bambina. "Troppe le sue contraddizioni rispetto ai verbali -ha proseguito Maggio- e poco credibili le sue giustificazioni. Jessica sta mentendo spudoratamente. Aveva difficolta' a guardare la foto di mia figlia e non riusciva neppure a pronunciare il suo nome. Sono cose che abbiamo notato tutti". Fonte:
http://www.agi.it/cronaca/notizie/201302191846-cro-rt10337denise_piera_maggio_jessica_ha_perso_occasione_dire_verita
18:46 19 FEB 2013
(AGI) - Trapani, 19 feb. - "Jessica ha perso un'altra occasione per dire la verita'. Per me lei ha nuovamente sequestrato mia figlia oggi". Lo ha affermato Piera Maggio, madre della piccola Denise Pipitone, scomparsa a Mazara del Vallo il primo settembre 2004, al termine dell'udienza odierna del processo he si celebra davanti al Tribunale di Marsala per il sequestro della minore in cui ha deposto la principale imputata, Jessica Pulizzi, sorella per parte di padre della bambina. "Troppe le sue contraddizioni rispetto ai verbali -ha proseguito Maggio- e poco credibili le sue giustificazioni. Jessica sta mentendo spudoratamente. Aveva difficolta' a guardare la foto di mia figlia e non riusciva neppure a pronunciare il suo nome. Sono cose che abbiamo notato tutti". Fonte:
http://www.agi.it/cronaca/notizie/201302191846-cro-rt10337denise_piera_maggio_jessica_ha_perso_occasione_dire_verita
martedì 19 febbraio 2013
Jessica Pulizzi continua a mentire sul sequestro di Denise
19.02.2013 - JESSICA PULIZZI, NELLA 30esima
UDIENZA CON LA SUA DEPOSIZIONE PIENA DI MENZOGNE E CONTRADDIZIONI, RESA
DAVANTI AL TRIBUNALE DI MARSALA, HA RAPITO PER LA SECONDA VOLTA LA
NOSTRA DENISE, REITERANDO IL REATO. ( Piera Maggio)
Denise: 30esima udienza del processo. In aula Jessica Pulizzi per essere ascoltata dai giudici.
Mazara del Vallo, 19/02/2013. Si terrà oggi alle ore 9: 00 presso il Tribunale di Marsala, la 30esima udienza del processo per il sequestro di Denise Pipitone, rapita a Mazara del Vallo il 1’ settembre 2004. Sarà ascoltata in aula l’imputata, Jessica Pulizzi, che in questa udienza, almeno secondo quanto anticipato dai suoi legali, ha deciso di rendere pubbliche dichiarazioni in merito alla vicenda dopo nove anni di silenzio, in cui si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Per quanto concerne Gaspare Ghaleb, ex fidanzato di Jessica, imputato anch’egli nel processo per falsa testimonianza, e mai presentatosi in aula, il suo legale ha fatto sapere che invece si avvarrà della facoltà di non rispondere. Nel frattempo l’avvocato di Piera Maggio ha depositato opposizione alla richiesta di archiviazione riguardante Anna Corona, madre dell’imputata, in quanto secondo i nuovi rilievi di indagine e il processo in corso, la posizione della donna si è aggravata.
Ufficio Pubblica Informazione
Associazione Cerchiamo Denise
ufficiostampa@cerchiamodenise.it
lunedì 4 febbraio 2013
"Sequestro di Minorenne" La Legge 94/2009 entrata in vigore il 14 agosto 2009
Piera Maggio, On. Barbara Mannucci, avv. Giacomo Frazzitta
Palazzo Montecitorio (Roma) Sala del Mappamondo, foto della conferenza stampa avvenuta il 23 Novembre 2009, "Presentazione nuova figura di reato sequestro di minorenni, e art. 574- Bis sottrazione di minore"
La Legge 94/2009 entrata in vigore il 14 agosto 2009 con cui sono state introdotte nel codice penale due nuove fattispecie di reato. L'avv. Giacomo Frazzitta, ne è stato l'estensore, sostenitrice dell'iter legislativo Sig.ra Piera Maggio, l'On.le Barbara Mannucci, del PDL prima firmatiaria dell'emendamento al pacchetto sicurezza.
l' art. 574 bis c.p. sottrazione e trattenimento all'estero del minore;
l'art. 605 commi 3,4,5 c.p. Sequestro di Minorenne.
L'iter della proposta di modifica del codice penale e' iniziato nel 2006 a seguito del sequestro della minore Denise Pipitone.
La Sig.ra Piera Maggio, madre di Denise Pipitone, ha sostenuto con caparbietà l'iter legislativo, si è incatenata e ha fatto lo sciopero della fame davanti al Quirinale il 26/10/2007 giorno del Settimo Compleanno di Denise, per ottenere l'approvazione della ribattezzata "LEGGE DENISE", ottenendo nell'agosto del 2009 il varo della modifica del codice penale, nell'ambito del c.d. Pacchetto sicurezza che il Governo Berlusconi emano' quell'anno.
http://www.cerchiamodenise.it/associazione/prospettivediriforma.htm
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