Scomparsa Denise: Jessica smentita in aula. Circa i suoi spostamenti il giorno del sequestro
26 febbraio, 20:15
Jessica Pulizzi è stata smentita in merito ai suoi spostamenti relativi
alla mattina del primo settembre 2004, quando a Mazara del
Vallo, poco prima di mezzogiorno, sparì Denise Pipitone. L'imputata per
il sequestro della "sorellastra" aveva dichiarato che quella mattina,
tra le 8.30 e le 9, era andata in un'officina meccanica per una
riparazione.
Oggi, però, in Tribunale, Stefano Di Bona,
titolare della concessionaria Aprilia dove, nel maggio 2004, fu
acquistato lo Scarabeo 50 di Jessica, ha dichiarato che "non risulta che
l'1 settembre 2004 ci siano stati interventi nell'officina
convenzionata per conto della Pulizzi ed essendo il mezzo ancora in
garanzia non poteva rivolgersi ad altre officine, a meno che non volesse
pagare per l'intervento".
E' stato, poi, ascoltato anche il
contitolare dell'officina convenzionata con il concessionario Aprilia,
Giovanni Rallo, che ha detto che Jessica si recò in officina per il
"tagliando" nel "luglio del 2004". In precedenza, ai carabinieri aveva
dichiarato che "Jessica era stata in officina per una riparazione, non
effettuata, tra il 30 agosto e il 4 settembre 2004, ma comunque non l'1
settembre". Intanto, a margine dell'udienza, Piera Maggio, mamma della
bambina scomparsa, ha affermato che l'intercettazione ambientale
effettuata sullo scooter di Jessica il 24 novembre 2004, "dimostra che
Denise è viva".
E ciò in base alla risposta fornita dall'uomo a
cui fu detto: "Va pigghia a Denise. Ma Peppe chi ti rissi? Ma dunni
l'ha purtari?" ("Vai a prendere Denise, ma Peppe che ti ha detto, ma
dove la devo portare?"). Prossima udienza il 12 marzo. Verranno chiamati
a deporre altri testi citati dalla difesa.
LA MADRE, CADUTI
GLI ALIBI DI JESSICA - "Tutti i testi chiamati in causa da Jessica
Pulizzi per la ricostruzione dei suoi movimenti nella giornata del primo
settembre 2004 hanno fatto crollare il castello di sabbia degli alibi
che si era costruita. E oggi è cascata anche la sua ultima carta.
Abbiamo avuto la prova in assoluto che quanto abbiamo sempre detto su
Jessica: sulla sua posizione bisognava prestare attenzione da subito".
Lo dice Piera Maggio, madre di Denise Pipitone, la bambina scomparsa da
Mazara del Vallo (Tp) il primo settembre 2004, quando aveva poco meno di
quattro anni, commentando le ultime udienze del processo a Jessica
Pulizzi, 25 anni, sorella per parte di padre della piccola scomparsa,
imputata davanti il Tribunale di Marsala per concorso in sequestro di
minorenne. "Anche le ultime persone chiamate in causa da Jessica, come
il proprietario dell'officina meccanica in cui dice di avere portato il
suo scooter la mattina del primo settembre, l'ha smentita - aggiunge
Maggio - ed oggi è emerso un elemento in più che dimostra la
colpevolezza. Per Jessica non finirà nel modo in cui loro si
aspettavano. E quanto emerso oggi è anche una prova in più per dire che
Denise è viva, come ho sempre sostenuto. Anche perché non c'é stato mai
alcun elemento che provi il contrario. Se il 24 novembre 2004, infatti,
si parla di uno spostamento di una bambina, e non abbiamo dubbi sul
fatto che si parlasse di Denise nel dialogo intercettato, adesso c'é
anche l'elemento in più costituito da questo 'fora', e cioé fuori, in
risposta a chi chiede 'ma dunni l'ha purtari?". Ma chi sono questi due
uomini intercettati accanto allo scooter di Jessica? "E' questo il
problema - dice la madre di Denise - Allora il procuratore Sciuto
incaricò la polizia di piazzare telecamere sul quel tratto di via
Pirandello. Ma quell'ordine non fu eseguito. Uno dei tanti gravi errori
commessi in questi anni. Se le telecamere fossero state piazzate,
avremmo saputo dove stava mia figlia". Fonte: Ansa.it
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